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Watchmen

Watchmen

Il Superuomo esiste ed è americano. Lo dice il giornalista di fronte alle prodezze dei Watchmen e ci possiamo credere davvero. Il regista Zack Snyder porta al cinema la graphic nove di Alan Moore, che vanta il privilegio di essere l’unico fumetto inserito dal Times fra i 100 migliori romanzi in lingua inglese. Ed è imperdibile così come lo è stato 300, il quel caso tratto dalla penna di Frank Miller. Watchmen presenta i supereroi più nel loro aspetto umano che in quello avventuroso, distruggendo in parte la figura dell’eroe convenzionale sempre perfetto: ci sono il Comico, vigilante fascista con l’hobby dello stupro e della violenza gratuita, il Dottor Manhattan un semidio anaffettivo blu fosforescente, Rorschach psicopatico mascherato con il mito della legge e dell’ordine, Ozymandias dotato di un imponente arsenale tecnologico per aver lucrato sulla sua identità e di un discutibile gusto estetico e Gufo Notturno II una specie di Batman sovrappeso e disilluso. L’unica donna è Spettro di Seta, splendida atleta legata sentimentalmente al Dr Manhattan, ma ragazza di larghe vedute sentimentali e dai lunghi stivali di pelle.
 Sono personaggi della Golden Age anni 40, con i costumi ricercati e pochi poteri all’attivo, ma molta fidelizzazione alla causa. In passato sono stati protagonisti degli episodi chiave della storia recente come l’assassinio di John Kennedy o insieme ai carri armati sulla Piazza Rossa di Mosca. Ora hanno appeso le tutte e le armi al chiodo e vivono esistenze normali, chi più chi meno. Sullo sfondo c’è la grave crisi internazionale fra Stati Uniti e Unione Sovietica, da anni sull’orlo di una guerra nucleare: siamo nel 1985 e l’America è reduce dalla vittoria in Vietnam. Ci vorrebbe un libro per spiegare interamente questa opera piena di citazioni , simbologie e riferimenti storici e culturali. Le uniche annotazioni che segnaliamo sono il naso posticcio del presidente Nixos, talmente esagerato da sembrare Cyrano de Bergerac e il look eccentrico di Ozymandias, tra completi dai colori appariscenti e il ciuffo pronunciato. Snyder ha mantenuto le atmosfere visive del fumetto riproponendo alcune scene esattamente come sono state disegnate, creando uno storyboard completo, con la possibilità di annotare ogni cambiamento, ma allo stesso tempo ottiene un punto di riferimento forte per realizzare scenografie e integrare i fondali. La trama si svolge in maniera complessa, con molti flashback alternati alla narrazione lineare, ciononostante la storia è facile da seguire e per nulla complicata. Notevole anche la scelta musicale, dai My Chemical Romance, che reinterpretano un classico di Bob Dylan "Desolation Row", ad alcuni classici di Nat King Cole, Simon & Garfunkel e Janis Joplin. L’incipit sulle note di The Philip Glass Ensemble già è la miglior garanzia possibile, poi ci sono alcune chicche come "99luft Balons" di Nena e "Pirate Jenny" tratta dall'Opera da 3 soldi di Brecht e nel dilm cantata da Nina Simone. La pellicola dura 200 minuti ma non potrebbero essere tagliate che poche scene. Tutto il resto è da vedere, rivedere, rivedere ancora.